0

About


Ciao.

Se sei giunto, giunta, a leggere il mio profilo, qualcosa che potesse darti qualche informazione in più riguardo alla mia vita, con buona probabilità significa che ho creato in te della curiosità. Che cos’è la curiosità? Io credo sia uno squilibrio. Già.


Per quel poco che ho capito della vita, la mia, posso affermare con sicurezza che qualsiasi azione, volontà di compiere un movimento, percorrere una strada, sia essa oggettiva o mentale, ha come motore un bisogno; una necessità che può essere soddisfatta esclusivamente attraverso il tentativo, la prova. Dunque a muoverci è il bisogno, e il bisogno nasce da uno stato di crisi, di  non equilibrio.


Benvenuto, squilibrio. Ho quarantaquattro anni, buona parte dei quali trascorsi cercando di capirmi e di capire il mondo che sta attorno a me. Ho frequentato diverse scuole, ho fatto lavori tra i più disparati, ho vagabondato, abitato da solo in mezzo al bosco per più di un anno; ho amato e sono stato amato; a qualche persona ho fatto del male e qualcun altra ne ha fatto a me. Fa parte di questo gioco, io credo. Non sono sicuro che si tratti di un gioco, tuttavia. Almeno non sempre.


Credo che scrivere sia un bisogno, uno di quelli che non lasciano scampo e che possono creare il deserto attorno, rendendoti solo, solo con le tue parole che pianti come martellate su un foglio di carta, o sulla tastiera di un computer. A farti compagnia solo loro e il pensiero di tante altre persone, come te, sole, che immaginano altre vite perché la loro non gli piace, o gli fa paura.


Dunque scrivo per stare in compagnia di tutte le persone del mondo, anche quelle a cui non arriverò mai con le mie parole, quelle che non conoscerò mai e che non mi conosceranno mai. A queste va tutto il mio amore, amore disperato, l’amore della luna per il sole. Questo sono io, questo è quello che mi sento di dirti. Altro non mi interessa.



Mario





           





P.S. Seguimi su Facebook o Contattami.


Altri post su di me:




Sono Un Attore, Ma Faccio il Bancario
Vi voglio raccontare di una cosa che mi è successa in questi giorni, la quale mi ha fatto molto riflettere, su di me, sulla mia vita, sulle scelte che ho fatto. Attualmente lavoro presso una banca o, per meglio dire, vi lavoro da circa sedici anni. Prima facevo qualcosa di molto diverso: dopo avere frequentato un’importante scuola di recitazione romana, incominciai il mestiere d’attore. Non mi voglio soffermare sulle motivazioni che mi spinsero, ventenne, a iniziare questo tipo di percorso lavorativo bensì focalizzare le ragioni che mi indussero ad abbandonarlo, dopo appena due anni, malgrado gli esordi fossero stati incoraggianti. continua a leggere...