Caso Lula/Battisti

Non conosco le ragioni private, personali che hanno portato l'uscente Presidente del Brasile a negare l'estradizione di Cesare Battisti dal proprio Paese all'Italia: le ragioni pubbliche sono sulle pagine di tutti i giornali e ben le conosciamo, le private, posto che ve ne siano, sono sconosciute. Certo è una decisione talmente impopolare e irragionevole da lasciar pensare vi siano delle forti motivazioni.

In ogni caso non ci è dato sapere, in quanto il signor Lula si è espresso in modo ufficiale, come si conviene ad un uomo che ricopra una carica di Stato, in questo caso la più alta. Ciò che d'altra parte mi lascia perplesso è quanto sta accadendo in questi giorni nel nostro Paese: e non mi riferisco alla reazione legittima dei familiari di chi è morto ucciso, bensì a quella dei nostri politici - non inserisco tra questi le figure di Stato le quali sono, oltrecché legittimate, tenute ad ambire che la Giustizia faccia il proprio corso, attivandosi affinché chi è stato condannato sconti la propria condanna - dai quali, come spesso mi capita, ricavo una sgradevole sensazione di immotivato, o peggio, falso coinvolgimento forte dei fatti sopra descritti.

Detto in maniera più esplicità, mi suona come l'ennesima tigre cavalcata allo scopo di guadagnare consenso presso la solita sessantina di milioni di imbecilli, che siamo tutti noi.