Vorresti Telefonare A Qualcuno, Solo Per Dirgli "Ciao"?

Di tanto in tanto vorrei telefonare a qualcuno, così, solo per dirgli: “ciao”… Ma non ci riesco quasi mai. Le telefonate sono strane, assomigliano sempre a qualcosa d’altro; telefonare in qualche modo solleva dalla responsabilità, dall’impegno di andare a visitare un amico, o di scrivergli.

Che cos’è diventata, questa vita? E’ come se d’un soffio fossero spariti tutti i punti d’appoggio, e improvvisamente ci fossimo ritrovati a barcollare nell’oscurità, tremanti come la fiammella d’una candela… Come dici? Quei punti d’appoggio altro non erano che delle fregature?! Sì, lo credo anch’io…

D’altra parte, se ci guardiamo attorno, che cosa ha preso il loro posto? Boh… Se mi sollevo di qualche spanna (è un mio viziaccio, mannaggia…) e osservo tutt’attorno, scorgo un’infinità di persone, ed ognuna chiede, spera, sogna, si aspetta qualcosa; spesso più di qualcosa… Come possiamo fare, per accontentarli tutti? E’ giusto che qualcuno resti tagliato fuori? Come possiamo accettarlo?

Sono domande sceme? Sì, sono domande sceme; di uno che pensa a come salvare gli altri, quando non è in grado di fare granché nemmeno per se stesso. Al mattino, in qualche modo, suona la sveglia e di lì in poi, per una decina d’ore, si susseguono una quantità di azioni compulsive e mnemoniche… Ma alla sera è un autentico disastro! Fortunatamente, a volte si tratta di roba buona per scrivere… Certo è dura.
Cazzo, se lo è.

Non esiste una strada sbagliata. Ogni strada ti porterà a una destinazione.

A presto!

Mario Pullini

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